18.5F: Strutture omologhe


Strutture omologhe

L’omologia è la relazione tra strutture o DNA derivato dal più recente antenato comune. Un esempio comune di strutture omologhe nella biologia evolutiva sono le ali dei pipistrelli e le braccia dei primati. Sebbene queste due strutture non siano simili o abbiano la stessa funzione, geneticamente provengono dalla stessa struttura dell’ultimo antenato comune. I tratti omologhi degli organismi sono quindi spiegati dalla discendenza da un antenato comune.

È importante notare che la definizione di due strutture come omologhe dipende da quale antenato viene descritto come antenato comune. Se torniamo dall’inizio della vita, tutte le strutture sono omologhe!

Figura \ (\ PageIndex {1} \): Omologia negli arti anteriori dei vertebrati: il principio di omologia illustrato dalla radiazione adattativa degli arti anteriori dei mammiferi. Tutti sono conformi al modello pentadattilo di base ma vengono modificati per usi diversi. Il terzo metacarpo è ombreggiato dappertutto; la spalla è tratteggiata.

In genetica, l’omologia viene misurata confrontando sequenze di proteine o DNA. Le sequenze geniche omologhe condividono un’elevata somiglianza, supportando l’ipotesi che condividano un antenato comune.

L’omologia può anche essere parziale: nuove strutture possono evolversi attraverso la combinazione di percorsi di sviluppo o parti di esse. Di conseguenza, possono evolversi strutture ibride o a mosaico che mostrano omologie parziali. Ad esempio, alcune foglie composte di piante da fiore sono parzialmente omologhe sia alle foglie che ai germogli perché combinano alcuni tratti delle foglie e alcuni dei germogli.

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