In che modo Shakespeare presenta Lady Macbeth qui?
In questa scena, la caratterizzazione di Lady Macbeth viene utilizzata per continuare il costante aumento della tensione dell’opera. La suspense di questo passaggio è accresciuta dal fatto che il soliloquio di Lady Macbeth dopo che il messaggero se ne è andato viene pronunciato in un momento rubato di quiete prima che inizi l’azione e il dialogo nervoso. È un’opportunità fugace per lei di considerare i propri sentimenti e le risposte agli eventi in corso prima che Macbeth entri con debolezze che richiederanno inevitabilmente la sua “cura”. Questa pressione del tempo spiega la natura straordinariamente condensata del soliloquio. In sole 17 righe, al pubblico viene offerta una fitta serie di immagini che parlano delle complessità, delle contraddizioni e dell’ansia pruriginosa di Lady Macbeth per le azioni empie che lei e suo marito stanno per commettere.
L’immagine di apertura del soliloquio – un corvo gracchiante – è rivelatrice. L’uccello non solo ha associazioni di cattivi presagi, ma era anche rinomato per aver mangiato la carne in decomposizione dei soldati caduti sui campi di battaglia, strettamente collegato all’idea che i Macbeth – e Lady Macbeth in particolare – fossero una coppia sinistra e parassitaria che si nutre delle vite di quelli più potenti e benevoli di loro.
Questa idea ricorre (ma portando l’argomento in una direzione diversa) quando Lady Macbeth chiede aiuto agli “spiriti”; in qualche modo ciò che cerca è che il suo corpo venga decomposto. Chiede agli agenti oscuri di “venire” e spogliarla della sua femminilità, di “disessuare” il suo corpo, usando una serie di imperativi elencati che prefigurano le tecniche persuasive che utilizzerà successivamente su Macbeth verso la fine della scena.
Ma, avendo richiamato presenze malevole per aiutare a disintegrare il suo corpo, non vuole rimanere in uno stato asessuato e fisicamente ridotto. Vuole anche essere ricostituita e riconfigurata come un essere duro e corazzato come il suo marito guerriero; come un essere mostruoso con sangue e seni innaturalmente ispessiti che producono “fiele” mortale e velenoso.
Vale la pena interrogare anche il fatto che Lady Macbeth faccia appello a forze mistiche ed esterne per assisterla in questa trasformazione, per due ragioni. In primo luogo, dà chiaramente peso alla lettura del personaggio come quarta strega, il cui discorso qui ha ritmi incantatori che gli conferiscono una qualità distintamente soprannaturale. In secondo luogo, questa richiesta per il sostegno degli altri forse rivela anche un senso di mancanza sotto la superficie della malevolenza coraggiosamente assicurata di Lady Macbeth: Lady Macbeth non possiede “naturalmente” lo zelo e il male necessari per intraprendere il suo piano, e quindi deve cercare il potere dei “murth” ring ministers “per aiutarla a farlo.
In alternativa, invece di interpretare letteralmente le richieste di assistenza oscura di Lady Macbeth, possiamo vederle come espressioni più metaforiche: il discorso è, in effetti, una specie di “discorso di incoraggiamento” diretto a se stessa e progettato per minare il minimo sentore di “rimorso” che potesse provare. È un momento di autoincoraggiamento per aiutare a rafforzare e “addensare” le parti più riprovevoli del suo carattere.
Le immagini dell’oscurità abbondano in questo passaggio: “oscura … cieca … notte densa … pall … fumo stupendo”, tutte chiaramente in sintonia con il desiderio di Lady Macbeth che la sua colpa passi inosservata da occhi indiscreti Queste immagini servono come controparte alla trasparenza di Macbeth – il suo volto aperto dove “gli uomini possono leggere cose strane” senza alcuna difficoltà. Queste allusioni, ovviamente, portano con sé le ovvie associazioni di intento impuro e male. Ma, in questo caso, riflettono anche il bisogno di Lady Macbeth di nascondere e nascondere la propria debolezza e i propri dubbi a se stessa e a Macbeth. Con una tale lettura in mente, quando Macbeth entra e Lady Macbeth gli presenta un’attenta guida su come dissimulare, le sue istruzioni sul controllo dell’apparenza per assicurarsi che la colpa non si riveli è tanto per lei quanto per Macbeth.