Disturbo della conversione

Disturbo della conversione, precedentemente chiamato isteria, un tipo di disturbo mentale in cui può verificarsi un’ampia varietà di disturbi sensoriali, motori o psichici. È tradizionalmente classificato come una delle psiconevrosi e non dipende da alcuna patologia organica o strutturale nota. Il primo termine, isteria, deriva dal greco hystera, che significa “utero”, e riflette l’antica nozione che l’isteria fosse un disturbo specificamente femminile derivante da disturbi nelle funzioni uterine. In realtà, i sintomi del disturbo di conversione possono svilupparsi in entrambi i sessi e può verificarsi nei bambini e negli anziani, sebbene siano osservati più comunemente nella prima età adulta.

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Il disturbo di conversione, nella sua forma clinicamente pura, sembra verificarsi più spesso tra le persone psicologicamente d medicalmente ingenuo che tra persone sofisticate. L’incidenza del disturbo di conversione sembra diminuire in molte aree del mondo, probabilmente a causa di fattori culturali come l’aumento della consapevolezza psicologica e medica tra il pubblico in generale. I casi di disturbo di conversione classico, come quelli spesso descritti dai clinici del XIX secolo, sono diventati rari. La maggior parte delle psiconevrosi riscontrate nella pratica clinica effettiva tendono ad essere forme “miste” in cui i sintomi del disturbo di conversione possono essere trovati intervallati da altre varietà di disturbi nevrotici. I sintomi isolati del disturbo di conversione possono anche manifestarsi insieme a disturbi psicotici.

Le manifestazioni sensoriali e motorie del disturbo di conversione assumono molte forme e sono designate reazioni di conversione perché si presume che l’ansia sottostante sia stata “convertita” in sintomi fisici. I disturbi sensoriali possono variare da parestesie (sensazioni “peculiari”) a iperestesie (ipersensibilità) ad anestesie complete (perdita di sensibilità). Possono interessare l’intera area cutanea o qualsiasi sua frazione, ma i disturbi generalmente non seguono alcuna distribuzione anatomica di il sistema nervoso. In epoca medievale in Europa e fino alla fine del XVII secolo, il ritrovamento di zone così discrete di anestesia sul corpo di una persona era considerato una prova che la persona era una strega. Altri disturbi sensoriali associati alla conversione il disturbo può comprendere i sensi speciali della vista, dell’udito, del gusto o dell’olfatto oppure può comportare l’esperienza di un forte dolore per il quale non è possibile determinare alcuna causa organica.

I sintomi motori variano dalla paralisi completa ai tremori, tic, contratture o convulsioni. In ogni caso l’esame neurologico della parte del corpo interessata rivela un apparato neuromuscolare intatto con riflessi normali e attività e risposte alla stimolazione elettrica. Altri disturbi motori che a volte sono associati al disturbo di conversione sono perdita della parola (afonia), tosse, nausea, vomito o singhiozzo.

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I sintomi psichici possono essere ugualmente vari e di solito sono classificati sotto l’ampia intestazione di reazioni dissociative. Gli attacchi di amnesia, in cui la persona non è in grado di ricordare chi è o qualcosa di se stesso, sono tra i più sorprendenti di questi. Anche il sonnambulismo (sonnambulismo) è considerato una reazione dissociativa, così come i casi drammatici occasionali di personalità multipla. (Vedi disturbo mentale: disturbi dissociativi.)

Il trattamento del disturbo di conversione implica la psicoterapia, il cui obiettivo è portare alla coscienza del paziente quei sentimenti, idee e conflitti che stanno causando i sintomi. Il supporto e la rassicurazione da parte del terapeuta, della famiglia e degli amici del paziente sono componenti importanti della terapia. (Vedi anche disturbo mentale: disturbo della conversione.)

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