Il corso della guerra
Inizialmente l’iniziativa fu presa dai boeri, invadendo le colonie britanniche di Natal e del Capo, dove furono raggiunti da simpatizzanti afrikaner . Le truppe britanniche furono sconfitte in battaglia e le città chiave di Ladysmith, Mafeking e Kimberley furono assediate. Tuttavia, alla fine di febbraio 1900, Ladysmith e Kimberley furono sollevati quando i massicci rinforzi britannici iniziarono a invertire la tendenza. A maggio, anche Mafeking fu sollevato e Johannesburg prese, seguita da Pretoria all’inizio di giugno.
Sia l’Orange Free State che il Transvaal furono formalmente annessi alla corona britannica e all’inizio di ottobre, il segretario coloniale Joseph Chamberlain, in un discorso a Coventry, ha annunciato “la guerra è finita”. Questo era tutt’altro che vero, poiché i boeri si dedicarono a una vigorosa guerriglia. Gli intransigenti, come Sir Alfred Milner, Alto Commissario per il Sud Africa, volevano che i boeri venissero schiacciati – “per abbattere la” grande nazione afrikaner “per sempre. Amen”.
Pace colloqui
Nel febbraio 1901, il comandante in capo britannico in Sud Africa, il generale Kitchener, era più disposto a scendere a compromessi per la pace e offrì termini ai generali boeri. Suggerì che le repubbliche sarebbero diventate colonie della corona, anche se con l’obiettivo ultimo dell’autogoverno all’interno dell’impero; i prigionieri di guerra sarebbero stati rilasciati; sarebbe stata concessa un’amnistia a coloro che avevano combattuto, ad eccezione dei “ribelli” afrikaner che vivevano a Natal e nel Capo; sarebbe istituito un fondo di compensazione di 1 milione di sterline; e le “persone di colore” riceverebbero gli stessi diritti legali che avevano nella Colonia del Capo, anche se se mai fosse stato concesso loro il voto questo sarebbe “così limitato da garantire il giusto predominio della razza bianca”. I colloqui di pace si sono tenuti a Middleburg, ma la negazione di un’estensione dell’amnistia ai “ribelli” era inaccettabile per la parte boera.