Howard Carter, (nato il 9 maggio 1874, Swaffham, Norfolk, Inghilterra – è morto il 2 marzo 1939, Londra), archeologo britannico, che ha creato uno dei più ricchi e – contributi celebrati all’egittologia: la scoperta (1922) della tomba in gran parte intatta del re Tutankhamon.
All’età di 17 anni Carter si unì al sondaggio archeologico dell’Egitto sponsorizzato dai britannici. Fece disegni (1893–1899) delle sculture e delle iscrizioni nel tempio terrazzato della regina Hatshepsut nell’antica Tebe. Successivamente è stato ispettore generale del dipartimento di antichità egiziane. Durante la supervisione degli scavi nella Valle delle Tombe dei Re nel 1902, scoprì le tombe di Hatshepsut e Thutmose IV.
Intorno al 1907 iniziò la sua associazione con il 5 ° conte di Carnarvon, un collezionista di antichità che aveva cercato Carter per supervisionare gli scavi nella valle. Il 4 novembre 1922, Carter trovò il primo segno di quella che si rivelò essere la tomba di Tutankhamon, ma fu solo il 26 novembre che fu raggiunta una seconda porta sigillata, dietro la quale c’erano i tesori. Il diario di Carter ha catturato il dramma del momento. Dopo aver praticato un piccolo foro nella porta, Carter, con la candela in mano, scrutò nella tomba.
Passò del tempo prima che si potesse vedere , l’aria calda che fuoriesce fece tremolare la candela, ma non appena gli occhi si abituarono al barlume di luce, l’interno della camera si profilò gradualmente davanti a uno, con il suo strano e meraviglioso miscuglio di oggetti straordinari e belli ammucchiati l’uno sull’altro.
Per i successivi 10 anni Carter ha supervisionato la rimozione dei suoi contenuti, la maggior parte dei quali sono conservati nel Museo Egizio del Cairo. Ha pubblicato Thoutmôsis IV (1904 ) e The Tomb of Tut-ankh-Amen (1923-1933) con, rispettivamente, P.E. Newberry e A.C. Mace. Un resoconto degli scavi di Tutankhamon può essere trovato in CW Ceram’s Gods, Graves & Scholars (2a rev. Ed ed. Ingrandita, 1994).