La lunga morte di Pericle
Una delle vittime di la peste che colpì Atene nel 430 aC fu lo stesso Pericle. Secondo lo storico Tucidide:
“… La peste si impadronì di Pericle, non con attacchi acuti e violenti, ma con un cimurro sordo e persistente, sprecando la forza del suo corpo e minando la sua nobile anima.”
La città è stata devastata; il morale era al suo punto più basso. In preda alla disperazione, l’assemblea popolare inviò una delegazione di pace a Sparta e si rivoltò contro l’uomo che accusavano di aver iniziato la guerra: Pericle.
Provato nei tribunali che aveva aiutato a riformare, Pericle fu privato del suo ufficio e pesantemente multato. Eppure anche adesso le persone erano riluttanti a liberarsi dell’uomo che le aveva guidate per così tanto tempo. Subito dopo lo hanno reintegrato.
Ma Pericle era un uomo distrutto. La peste aveva rivendicato i suoi due figli legittimi e nel tentativo di far dichiarare suo figlio da Aspasia come suo erede cercò di abrogare la propria legge sulla cittadinanza. L’uomo che aveva rinunciato a ogni superstizione si rivolse anche agli incantesimi per scongiurare la peste. Nell’autunno del 429, all’età di circa 65 anni, Pericle, la mente della gloria ateniese, morì.