PER MIGLIAIA DI ANNI, varie culture hanno aderito a credenze politeiste, che è l’idea che ci siano numerosi dei e dee, ciascuna responsabile di un diverso elemento o aspetto della vita (o della morte).
Probabilmente il pantheon politeistico classico più noto nel mondo occidentale è quello degli dei greci, abitanti del Monte Olimpo governati di Zeus. Sebbene fossero adorati principalmente dal 900 a.C. al 300 d.C. circa, le loro imprese permeano la letteratura, l’arte e la musica fino ad oggi. I greci del periodo ellenistico credevano che una divinità, Hypnos, presiedesse il sonno.
Mitologia
Hypnos era il figlio di Nyx, la dea della notte, e suo padre era Erebus, personificazione dell’oscurità. Il fratello gemello di Hiypnos era Thanatos, che era la personificazione della morte, riflettendo la convinzione che il sonno fosse uno stato simile alla morte.
Hypnos e Thanatos risiedevano insieme nell’Ade, la malavita. Si diceva che Hypnos vivesse in una grotta che era la sorgente del fiume Lete, il simbolo dell’oblio. Secondo il poeta romano Ovidio, Hypnos generò dei figli, chiamati Oneiroi, dei e semidei, responsabili dei sogni e degli incubi. Tra loro c’erano Morpheus, dio dei sogni; Phobetor, sovrano degli incubi; e Phantasos, portatrice di fantasia o illusione.
La moglie o consorte di Hypnos era Pasathea, la Grazia (una dea minore) che presiedeva al rilassamento e alla meditazione. Era assistito anche da Aergia, la dea della pigrizia.
Hypnos era generalmente considerato un dio mite e gentile, che visitava le persone e le aiutava ad addormentarsi. Il suo simbolo era il papavero, un fiore associato alle proprietà sedative dell’oppio che produce. Le avventure più famose di Hypnos sono tratte dall’Iliade di Omero, in cui inganna Zeus, facendolo addormentare per ordine di Era per aiutare i Danai a vincere la guerra di Troia.
Etimologia
Hypnos presta il suo nome a parole che usiamo oggi in inglese, come l’ipnosi, uno stato simile al sonno. La controparte romana di Hypnos era Somnus, il cui nome ci dà la radice di parole come insonnia e sonnambulante.
Arte e cultura
Hypnos, come altre divinità greche, era ampiamente raffigurato in varie arti forme. Uno dei primi esempi conosciuti è un lekythos, o brocca di olio d’oliva, risalente al 440 a.C. circa. Una statua in bronzo della sua testa, trovata a Perugia, in Italia, raffigura ali che spuntano dai suoi templi.
Hypnos ha anche fatto diverse apparizioni culturali nell’ultimo secolo e mezzo. Lui e suo fratello Thanatos sono i soggetti di Sleep and His Half-Brother Death, un dipinto del 1874 dell’artista preraffaellita John William Waterhouse.
Nel 1922, il maestro di storie dell’orrore HP Lovecraft scrisse un racconto intitolato ” Hypnos “su un uomo che inconsapevolmente fa amicizia con il dio e successivamente sviluppa la paura di dormire. Hypno è anche il nome di un Pokemon con poteri ipnotici.
Molte culture hanno o avevano un dio o una figura mitologica associata al sonno o la notte, a testimonianza di quanto sia sempre stato vitale e misterioso lo stato di sonno per l’umanità. Ad esempio, ci sono notevoli somiglianze tra Hypnos e Sandman del folklore dell’Europa settentrionale e occidentale.
Si diceva Hypnos possedere metà della vita di una persona a causa di quanto tempo passiamo a dormire (sebbene tecnicamente, trascorriamo circa un terzo della nostra vita addormentata). Considerato quanto poco sappiamo del sonno oggi nonostante i progressi tecnologici e scientifici, non sorprende che antico culto Tutti hanno attribuito il fenomeno a esseri soprannaturali.
E per noi ha senso perché sentiamo che il sonno è il paradiso.