I famigerati fratelli Kray – gemelli identici Reggie e Ronnie – sono così famosi nella storia dei gangster britannici che “hanno già girato più film su di loro Quello che lo scrittore e regista Brian Helgeland porta in tavola con la sua interpretazione dei famigerati fratelli è una narrazione esuberante, uno stile visivo di classe e una performance tour de force di Tom Hardy nei panni di entrambi i gemelli. Il doppio turno di Hardy è innegabilmente il fulcro del film . Il suo Reggie è tutto fascino e spavalderia, con intelligenza e ambizione per l’avvio, mentre lo schizofrenico Ronnie è un irascibile palla di spavalderia emotiva. Helgeland decide sensatamente di mettere Reggie al centro dell’attenzione; dei due è il più radicato, un gangster con aspirazioni elevate e la capacità di interagire a livello umano con coloro che lo circondano per realizzare i suoi obiettivi. C’è anche una vera chimica tra Hardy (nei panni di Reggie) ed Emily Browning, la sua Frances fragile ma volitiva in grado di tirare fuori il lato romantico di Reggie, rendendo le sue esplosioni di ferocia ancora più terrificanti. Sporadicamente collocati durante le due ore (troppo lunghe) più il runtime, gli attacchi di violenza ribollono con intensità ed euforia, spesso a disagio godibili grazie ai momenti di leggerezza spruzzati accanto a loro. Anche l’ambientazione degli anni ’60 è capitalizzata, l’elegante fotografia di Dick Pope che conferisce al procedimento un’atmosfera classica mentre la colonna sonora potente e piena di sentimento di Carter Burwell colpisce profondamente in ogni momento giusto. C’è un senso di glorificazione qui che potrebbe non stare bene con alcuni membri del pubblico, tuttavia i Kray erano adorati nell’East End e negare le parti più scintillanti della loro vita significherebbe negare ciò che li ha resi popolari all’inizio. Un film criminale eccezionale con due eccezionali interpretazioni di un uomo, che dimostrano ancora una volta che Hardy è davvero una leggenda della recitazione.
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