HesiodEdit
Statuetta in bronzo di epoca romana di Nyx velificans o Selene (Getty Villa)
Nella sua descrizione del Tartaro, Esiodo individua lì la casa di Nyx e le case dei suoi figli Hypnos e Thanatos. Esiodo dice inoltre che la figlia di Nyx, Hemera (Giorno), lasciò il Tartaro proprio come Nyx (Notte) vi entrò; continuando ciclicamente, quando Hemera tornò, Nyx se ne andò. Questo rispecchia il ritratto di Ratri (notte) nel Rigveda, dove lavora stretta collaborazione ma anche tensione con sua sorella Ushas (alba).
HomerEdit
All’Iliade 14.249–61, Hypnos, la divinità minore del sonno, ricorda a Hera un vecchio favore dopo lei gli chiede di far addormentare Zeus, che una volta aveva addormentato Zeus su ordine di Era, permettendole di causare una grande disgrazia a Eracle (che stava tornando via mare dalla Troia di Laomedon). Zeus era furioso e avrebbe scagliato Hypnos in mare se non fosse fuggito da Nyx, sua madre, spaventato. Homer prosegue dicendo che Zeus, temendo di far arrabbiare Nyx, tenne a bada la sua furia e in questo modo Hypnos scampò all’ira di Zeus facendo appello alla sua potente madre. Disturbò Zeus solo poche volte dopo, temendo sempre Zeus e tornando di corsa da sua madre, Nyx, che avrebbe affrontato Zeus con una furia materna.
AltriModifica
Nyx ha assunto un ruolo ancora più importante in diverse poesie frammentarie attribuite a Orfeo. In loro, Nyx, piuttosto che il Caos, è il primo principio da cui emerge tutta la creazione. Nyx occupa una caverna o adyton, in cui dà oracoli. Crono – che è incatenato dentro, addormentato e ubriaco di miele – sogna e profetizza. Fuori dalla grotta, Adrasteia batte i piatti e batte sul timpano, muovendo l’intero universo in una danza estatica al ritmo del canto di Nyx. Phanes – lo strano, mostruoso, ermafrodito demiurgo orfico – era il figlio o il padre di Nyx. Nyx è anche il primo principio nel coro di apertura di Aristofane “Gli uccelli, che può essere di ispirazione orfica. Qui è anche la madre di Eros.
Il tema della caverna o villa di Nyx, al di là dell’oceano (come in Esiodo) o da qualche parte ai margini del cosmo (come nell’orfismo successivo) potrebbe essere riecheggiato nel poema filosofico di Parmenide. Lo studioso classico Walter Burkert ha ipotizzato che la casa della dea in cui il filosofo è trasportato sia il palazzo di Nyx; questa ipotesi, tuttavia, deve rimanere provvisoria.
In alcuni resoconti, la dea della stregoneria, Ecate era anche chiamata la figlia della notte.
Nyx, come rappresentato nel Salterio di Parigi del X secolo al fianco del profeta Isaia