Passiflora per il disturbo d’ansia

Background: l’ansia è un problema di salute mentale molto comune nella popolazione generale e nel contesto dell’assistenza primaria. I medicinali a base di erbe sono comunemente usati in tutto il mondo e potrebbero essere un’opzione per il trattamento dell’ansia se dimostrati di essere efficaci e sicuri. La passiflora (estratto di passiflora) è uno di questi composti.

Obiettivi: indagare l’efficacia e la sicurezza della passiflora nel trattamento di qualsiasi disturbo d’ansia.

Strategia di ricerca: sono state utilizzate le seguenti fonti: database elettronici: Cochrane Collaboration Depression, Anxiety and Neurosis Cochrane Controlled Trials Register (CCDANCTR-Studies), Medline and Lilacs; Riferimenti incrociati; contatto con autori di studi inclusi e produttori di passiflora.

Criteri di selezione: studi clinici controllati randomizzati e quasi randomizzati pertinenti sulla passiflora utilizzando qualsiasi dose, regime o metodo di somministrazione per persone con diagnosi primaria di disturbo d’ansia generale, nevrosi d’ansia, stato di ansia cronica o qualsiasi altro disturbo della salute mentale in cui l’ansia è un sintomo fondamentale (disturbo di panico, disturbo ossessivo compulsivo, fobia sociale, agorafobia, altri tipi di fobia, disturbo da stress postraumatico). L’efficacia è stata misurata utilizzando misure di esito clinico come Hamilton Anxiety Scale (HAM-A) e altre scale per i sintomi di ansia.

Raccolta e analisi dei dati: due revisori hanno selezionato in modo indipendente le prove trovate attraverso la strategia di ricerca, hanno estratto i dati, eseguito le analisi di qualità della prova e inserito i dati. In caso di disaccordo, è stato consultato il terzo revisore. La qualità metodologica degli studi inclusi in questa revisione è stata valutata utilizzando i criteri descritti nel Manuale Cochrane. Per gli esiti dicotomici, è stato calcolato il rischio relativo con intervalli di confidenza (CI) al 95% e per gli esiti continui è stata utilizzata la differenza media ponderata con IC al 95%.

Risultati principali: due studi, con un totale di 198 partecipanti, erano idonei per l’inclusione in questa revisione. Sulla base di uno studio, è stata indicata una mancanza di differenze nell’efficacia delle benzodiazepine e della passiflora. I tassi di abbandono erano simili tra i due interventi. Sebbene i risultati di uno studio suggerissero un miglioramento delle prestazioni lavorative a favore della passiflora (risultato post-hoc) e uno studio abbia mostrato un tasso inferiore di sonnolenza come effetto collaterale della passiflora rispetto al mexazolam, nessuno di questi risultati ha raggiunto una significatività statistica.

Conclusioni degli autori: gli RCT che esaminano l’efficacia della passiflora per l’ansia sono troppo pochi per consentire di trarre conclusioni. RCT con campioni più grandi che confrontano l’efficacia della passiflora con il placebo e altri tipi di farmaci, compresi gli antidepressivi, sono necessari.

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