Piet Mondrian (Italiano)


Influenza di postimpressionisti e luministi

Nel 1907 Amsterdam sponsorizzò la Quadriennale, con pittori come Kees van Dongen, Otto van Rees e Jan Sluijters, che erano post-impressionisti che usavano colori puri in modi audaci e non letterali. Il loro lavoro è stato fortemente influenzato dalla forte espressione e dall’uso del colore nell’arte del post-impressionista Vincent van Gogh, il cui lavoro era stato presentato in una grande mostra ad Amsterdam nel 1905. Un uso così audace del colore si rifletteva nella Nuvola Rossa di Mondrian, uno schizzo eseguito rapidamente dal 1907. Quando dipinse Woods vicino a Oele nel 1908, nuovi valori iniziarono ad apparire nel suo lavoro, incluso un movimento lineare che ricordava in qualche modo il pittore norvegese Edvard Munch e una combinazione di colori basata su tonalità di giallo, arancione, blu, viola e rosso: questo faceva pensare alla tavolozza dei pittori espressionisti tedeschi contemporanei. Con questo dipinto vigoroso di notevoli dimensioni, Mondrian si staccò dalla tradizione nazionale della pittura olandese.

Il suo nuovo stile fu rafforzato dalla sua conoscenza con l’artista olandese Jan Toorop, che guidò il movimento dei luministi olandesi, un ramo del neoimpressionismo francese. I luministi, come i neoimpressionisti, rendevano la luce attraverso una serie di punti o brevi linee di colori primari. Mondrian si è concentrato su questo uso del colore e ha limitato la sua tavolozza alle tonalità primarie: ha dimostrato la sua padronanza di questa evocazione del sole forte e radioso in dipinti come Windmill in Sunlight (1908), eseguiti principalmente in giallo, rosso e blu. Ma è andato oltre i principi del movimento ed ha espresso preoccupazioni visive che sarebbero rimaste costanti nella sua opera. In un dipinto come The Red Tree, anch’esso datato 1908, ha espresso la propria visione della natura creando un equilibrio tra le tonalità contrastanti del rosso e del blu e tra il movimento violento dell’albero e il cielo blu, producendo così un senso di equilibrio, che rimarrebbe il suo scopo prevalente nella rappresentazione della natura. Nel 1909 le opere di Mondrian Luminist furono esposte in una grande mostra collettiva allo Stedelijk Museum di Amsterdam, che lo affermò saldamente come parte dell’avanguardia olandese.

Mondrian, Piet: Facade of a House, Zeeland

Facade of a House, Zeeland, olio su tela su cartone di Piet Mondrian, data sconosciuta; in una collezione privata.

In una collezione privata

Quell’anno è stato importante per la carriera di Mondrian da un altro punto di vista: in maggio è entrato a far parte della Società Teosofica, un gruppo che credeva in un cosmo armonioso in cui spirito e materia sono uniti. Ispirato da queste idee, Mondrian iniziò a liberare gli oggetti raffigurati nei suoi dipinti dalla rappresentazione naturalistica: questi oggetti divennero componenti formali dell’armonia complessiva dei suoi dipinti, o, in altre parole, gli elementi materiali iniziarono a fondersi con il messaggio spirituale complessivo di il suo lavoro. Si è concentrato sulla raffigurazione di grandi forme in natura, come il faro di Westcapelle. In Evolution (1910-1911), un trittico di tre figure umane in piedi, la figura umana e i soggetti architettonici sembrano sorprendentemente simili, sottolineando così il movimento di Mondrian verso una pittura fondata più sulle forme e sui ritmi visivi che sulla natura. Nel 1910 le opere di Mondrian Luminist attirarono una notevole attenzione alla mostra di St. Lucas ad Amsterdam. L’anno successivo ha presentato uno dei suoi dipinti più astratti al Salon des Indépendants di Parigi, la sua prima offerta per il riconoscimento internazionale.

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