Dopo lo sbarco in Egitto, il generale e politico romano Pompeo viene assassinato per ordine del re Tolomeo d’Egitto.
Durante la sua lunga carriera, Pompeo il Grandi talenti militari eccezionali mostrati sul campo di battaglia. Combatté in Africa e in Spagna, represse la rivolta degli schiavi di Spartaco, ripulì il Mediterraneo dai pirati e conquistò Armenia, Siria e Palestina. Nominato per organizzare i territori romani appena conquistati in Oriente, si dimostrò un brillante amministratore.
Nel 60 a.C., si unì ai suoi rivali Giulio Cesare e Marco Licinio Crasso per formare il Primo Triumvirato, e insieme il trio governò Roma per sette anni. I successi di Cesare suscitarono la gelosia di Pompeo, tuttavia, portando al crollo dell’alleanza politica nel 53 a.C. Il Senato romano sostenne Pompeo e chiese a Cesare di rinunciare al suo esercito, cosa che si rifiutò di fare. Nel gennaio del 49 a.C., Cesare guidò le sue legioni attraverso il fiume Rubicone dalla Gallia Cisalpina in Italia, dichiarando guerra a Pompeo e alle sue forze.
Cesare fece i primi guadagni nella successiva guerra civile, sconfiggendo l’esercito di Pompeo in Italia e in Spagna, ma in seguito fu costretto a ritirarsi in Grecia. Nell’agosto del 48 a.C., con Pompeo all’inseguimento, Cesare si fermò vicino a Farsalo, allestendo un accampamento in una posizione strategica. Quando le forze senatoriali di Pompeo caddero sull’esercito minore di Cesare, furono completamente sconfitte e Pompeo fuggì in Egitto.
Pompeo sperava che il re Tolomeo, suo ex cliente, lo avrebbe assistito, ma il re egiziano temeva di offendere il vittorioso Cesare. Il 28 settembre Pompeo fu invitato a lasciare le sue navi e sbarcare a Pelusio. Mentre si preparava a calpestare il suolo egiziano, fu colpito a tradimento e ucciso da un ufficiale di Tolomeo.