Chares di Lindos, un allievo di Lisippo, creò il Colosso di Rodi, impiegando dodici anni per completarlo al costo di 300 talenti d’oro, equivalenti oggi a diversi milioni di dollari . Le fonti storiche danno varie altezze per il Colosso (60-80 cubiti). La media di queste fonti la colloca alla stessa altezza (circa 34 m) della Statua della Libertà di New York (escluso il suo braccio alzato). Il testo antico, “Sulle sette meraviglie del mondo”, fornisce apparentemente ulteriori dettagli riguardanti il Colosso, ma il suo autore (“Filone di Bisanzio”) – indipendentemente dalla sua eloquenza (Chares “… fece un dio per eguagliare il dio, e … con la sua audacia … aveva dato al mondo un secondo sole che corrispondesse al primo … “) – ha dimostrato di essere più tardi (III-IV sec. DC) e inaffidabile come fonte.
Come Chares ha realizzato il Colosso, quindi, con sezioni di bronzo fuse o martellate, rimane un mistero. Le parentesi graffe di ferro sono state probabilmente utilizzate per il rinforzo interno, ma la statua si è dimostrata di breve durata, alla fine crollò durante un terremoto nel 226 aC. Notando le sue dimensioni, vacuità e costruzione, Plinio scrisse: “Pochi uomini possono stringere il pollice tra le braccia e le sue dita sono più grandi della maggior parte delle statue. Dove gli arti sono spezzati, si vedono vaste caverne che sbadigliano all’interno. Anche al suo interno si vedono grandi masse di roccia, sotto il cui peso l’artista l’ha tenuta … “
Anche dove si trovava il Colosso rimane una domanda. Gli artisti medievali lo raffigurano a cavallo dell’ingresso del porto di Rodi, un piede sul capolinea di ogni frangiflutti. Considerazioni tecniche avrebbero reso impossibile questa posizione, ma un caratteristico cerchio di pietre e blocchi di marmo finemente scolpiti riutilizzati nel XV sec. La Torre di San Nicola alla foce del porto di Mandraki potrebbe indicare la base e la posizione della statua lì. In alternativa, come possibile ubicazione è stata proposta anche l’acropoli di Rodi.
L’aspetto reale del Colosso pone ulteriori domande. Un rilievo di Rodi, secondo Andrew Stewart, suggerisce una figura che ricorda la giovinezza vittoriosa in bronzo del Getty (300-100 a.C.). Inoltre, una serie speciale di didrammi rodi d’argento raffigurano la testa di Helios con una corona raggiata, che potrebbe aver rappresentato e reso omaggio al Colosso appena eretto. Dopo il crollo del Colosso, i Rodi seguirono il consiglio oracolare di Delfi e scelsero di non ricostruire il loro monumento. I resti caduti divennero essi stessi un’attrazione turistica; nel VII sec. D.C., furono venduti dai signori musulmani dell’isola a un commerciante di Edessa. Oggi, nella Grecia dilaniata dai debiti, infuria un dibattito sull’opportunità di erigere un nuovo Colosso di Rodi.