Collisioni con comete e asteroidi
Nel 1994 la cometa Shoemaker-Levy 9, che era stata scoperta l’anno precedente, si schiantò nell’atmosfera di Giove dopo aver suddiviso in più di 20 frammenti. Le successive esplosioni sono state osservate dai telescopi sulla superficie terrestre, dal telescopio spaziale Hubble in orbita attorno alla Terra e dalla sonda Galileo in rotta verso Giove. Solo Galileo ha visto le esplosioni direttamente perché si sono verificate sul lato posteriore di Giove visto dalla Terra. Tuttavia, le palle di fuoco prodotte dai frammenti più grandi si innalzavano sopra l’arto del pianeta e le risultanti macchie nere negli strati di nubi di Giove erano visibili anche in piccoli telescopi quando la rotazione di Giove le metteva in vista. Studi spettroscopici hanno rivelato che gli impatti avevano prodotto o consegnato molte sostanze chimiche come acqua, acido cianidrico e monossido di carbonio, sostanze che esistono su Giove ma in concentrazioni molto più piccole. L’eccesso di monossido di carbonio e acido cianidrico è rimasto rilevabile nell’alta atmosfera diversi anni dopo l’evento. Oltre al suo interesse intrinseco, la collisione di una cometa con Giove ha stimolato studi dettagliati sugli effetti che gli impatti delle comete avrebbero avuto sulla Terra (vedi pericolo da impatto sulla Terra).
Nel 2009 una macchia scura simile a quelle lasciate dai frammenti della cometa Shoemaker-Levy 9 è apparsa vicino al polo sud di Giove. Poiché è stato visto un solo punto, si è creduto che il corpo impattante era un corpo unico, una cometa o un asteroide, piuttosto che una catena di frammenti.